Astragalo: la pianta della buona salute
Astragalo, radice antica per il benessere del corpo
Tra le piante che stimolano il sistema immunitario e proteggono l’organismo dalle aggressioni esterne, l’astragalo occupa un posto di rilievo. Conosciuto nella medicina tradizionale cinese come pianta della “buona salute”, viene utilizzato da secoli per rinforzare le difese, sostenere il cuore e contrastare la stanchezza.
Dall’Estremo Oriente al nome ispirato all’anatomia
L’astragalo (Astragalus membranaceus e Astragalus mongholicus) è una pianta originaria della Cina, appartenente alla famiglia delle Fabaceae, la stessa dei legumi come piselli e fave. Cresce spontaneamente nei boschi di alta quota, anche oltre i 1.400 metri, e le sue infiorescenze ricordano la forma dell’astragalo, un osso del piede: da qui il nome.
In fitoterapia, però, non si usano i fiori, ma le radici, che hanno un sapore dolce, simile alla liquirizia. È proprio da queste che si ricavano i preziosi estratti utilizzati a scopo curativo.
Astragalo come tonico e adattogeno naturale
Rispetto ad altre piante immunostimolanti, l’astragalo si distingue per la sua funzione tonica e adattogena. Aiuta l’organismo ad adattarsi meglio allo stress fisico e mentale, riducendo la stanchezza e migliorando la qualità del sonno.
È utile:
- durante i cambi di stagione
- dopo cure antibiotiche o periodi di convalescenza
- in caso di affaticamento da studio o lavoro
- come sostegno cardiovascolare, perché favorisce l’equilibrio tra sodio e potassio e contribuisce alla regolazione della pressione arteriosa
Un alleato del sistema immunitario: cosa dice la scienza
Le radici dell’astragalo contengono una combinazione unica di principi attivi:
- polisaccaridi e saponine con effetto antivirale e immunostimolante
- flavonoidi e antiossidanti naturali
- sostanze in grado di stimolare i globuli bianchi e i linfociti T, potenziando la risposta immunitaria
Alcuni studi hanno osservato un incremento delle IgA e IgG (anticorpi fondamentali per la difesa dell’organismo) in seguito all’assunzione regolare dell’astragalo. Altri dati suggeriscono che agisca anche modificando la struttura dell’RNA di certi virus, rendendoli meno aggressivi.
Secondo uno studio dell’Università del Maryland, l’integrazione con estratto di astragalo in pazienti sottoposti a chemioterapia o affetti da HIV ha portato a tempi di recupero più rapidi e migliore tolleranza ai trattamenti.
Come si assume l’astragalo
L’astragalo può essere usato sia a scopo preventivo che durante influenze e raffreddamenti.
Estratto secco (capsule o compresse)
- Fino a 500 mg al giorno in prevenzione
- 600–800 mg due volte al giorno in fase acuta
- Sempre lontano dai pasti
Tintura madre (in gocce)
- 20–30 gocce al giorno in prevenzione
- Fino a 40 gocce due volte al giorno in caso di malattia
Si trova anche in forma di tisane o infusi, ma la concentrazione di principi attivi è inferiore rispetto agli estratti concentrati.
Attenzione alle controindicazioni
L’astragalo non va assunto:
- con anticoagulanti o altri immunostimolanti (aglio, ginseng, ginkgo biloba)
- durante cure con FANS, sedativi, beta-bloccanti, efedrina o calcio
- da chi assume farmaci per il diabete, poiché interferisce con l’insulina
In tutti questi casi è bene consultare un medico prima dell’assunzione.
Coltivare l’astragalo in casa: pianta utile e ornamentale
L’astragalo si può coltivare facilmente anche nell’orto, ed è per questo motivo che, nel progetto Scelta Vegana, lo includiamo tra gli ortaggi. Come per altre piante officinali, l’obiettivo è raccoglierne le radici, da usare in decotti, infusi o tinture.
Consigli per la coltivazione:
- predilige terreni sabbiosi e ben drenati
- richiede molta luce e temperature miti
- si semina in primavera, anche in vaso
- è una pianta perenne, che resiste bene alla siccità
Le radici si raccolgono dopo due anni di crescita, quando hanno sviluppato al meglio i principi attivi. I fiori, simili a quelli delle leguminose, sono ornamentali e attraggono gli impollinatori.